Premessa: l’importanza dell’esposizione al sole

Le creme solari servono a difenderci dalle conseguenze negative dell’esposizione al sole. Ovviamente queste conseguenze potrebbero essere evitate del tutto minimizzando l’esposizione stessa. Questo, almeno per la maggior parte di noi, vorrebbe dire privarsi di una delle gioie fondamentali della vita, cioè quella di stare all’aria aperta. Anche mettendo da parte questa fondamentale considerazione, comunque, l’esposizione al sole ha diversi effetti benefici sul nostro organismo per cui, pure da un punto di vista strettamente salutistico, sarebbe molto grave privarsene.

L’esposizione al sole infatti, tra l’altro:

  • A)  Consente di sintetizzare vitamina D. Mediamente il 90% della nostra vitamina D è ricavato dal sole, e non dal cibo.
  • B)  Regola il nostro ritmo circadiano, rendendoci più svegli e attivi di giorno e più rilassati la sera, favorendo un corretto ciclo del sonno.
  • C)  Regola la produzione di ormoni (fonti).
  • D) Stimola il sistema immunitario (fonti).

    Per tutti questi motivi è molto più dannoso evitare il sole che non sfruttarlo e goderselo, protetti evidentemente da una idonea crema solare, applicata in modo e con la frequenza corretta.

 

 

Perché servono le creme solari

Proteggono dal rischio di contrarre il tumore della pelle

Proteggono la pelle dall’invecchiamento causato dal sole

Proteggono dal rischio di scottature.

 

 

Quando va usata la crema solare

Questo dipende dalla pelle che abbiamo, dal tempo della nostra esposizione al sole e dall’indice UVI (che spieghiamo in dettaglio in seguito), che dipende dalla posizione del sole e dalla presenza di nuvole. Detto così sembra un calcolo complicato, ma tutti ci rendiamo conto che più la pelle è chiara, il cielo è terso e il sole è prossimo allo zenit, più l’esposizione è pericolosa.

 

La crema solare va usata sempre?

Spesso si legge il consiglio di mettere sempre la crema solare, anche di inverno e per esposizioni brevi. Questo sicuramente garantisce la massima protezione della pelle, soprattutto dal punto di vista estetico, e quindi da questo punto di vista è la soluzione migliore.

La crema solare tuttavia impedisce anche la sintesi di vitamina D dai raggi solari, nonché gli effetti positivi sul sistema immunitario.
Chi a esempio vive in zone relativamente buie, o per abitudine o necessità si espone molto poco al sole, potrebbe avere più vantaggio a non usare la crema solare d’inverno, almeno nelle giornate più grigie, considerato che senz’altro avere appropriati valori di vitamina D è più importante che non ritardare la formazione di rughe. Inoltre, c’è qualche rischio, o meglio qualche incognita, anche nelle creme solari (di cui parleremo in seguito). Quindi la soluzione migliore è un uso corretto e bilanciato della crema solare.

 

Come va spalmata la crema solare

La crema solare è uno schermo, per cui deve rimanere il più possibile sopra la pelle, e non esserne assorbita. Non va applicata come una crema idratante, che si cerca di far penetrare nella pelle. Va spalmata con molta leggerezza, in modo che non vada in profondità. È buona norma applicarla una decina di minuti prima di esporsi al sole, e applicarla nuovamente dopo una quindicina di minuti di esposizione.

 

Cos è l’SPF

L’SPF delle creme solari è il fattore di protezione (Sun Protection Factor).
Un modo approssimativo ma non scorretto per definirlo è il seguente: è il numero che esprime per quante volte la crema solare moltiplica il tempo di possibile esposizione al sole senza scottarsi. Per cui se una persona esponendosi in un determinato posto a una determinata ora si sarebbe scottata in 10 minuti, con una crema solare a SPF 15, si sarebbe scottata in 10×15 =150 minuti.

La definizione è comunque approssimativa perché lo SPF viene determinato facendo l’esperimento della scottatura su dei volontari, e per quanto questi possano essere numerosi e si faccia una media dei risultati, non si avrà mai un SPF uguale per la pelle di ogni individuo. Inoltre, lo SPF è calcolato spalmando sui soggetti uno strato di 2 mm di crema solare. Questo è un valore molto alto rispetto alla prassi, che è di usare 1 mm o meno di crema solare. Per questo motivo, semplicemente spalmandosi più crema solare per area, si alza lo SPF.

 

Le differenze di SPF sono davvero significative.

Le differenze tra fattore di protezione delle creme sono espresse correttamente dalle differenze di SPF.

Il mito che la reale differenza non sia proporzionale alla differenza numerica tra SPF nasce dal fatto che la differenza percentuale tra radiazioni assorbite da creme con SPF diversi è modesta rispetto al totale delle radiazioni assorbite.

Se, per esempio SPF 15 vuol dire che le radiazioni solari assorbite dalla crema sono 1-1/15, quindi il 93,4%, mentre con SPF 30 sono 1-1/30, quindi 96,7%. Allora, la differenza tra raggi assorbiti rispetto a quelli non assorbiti può sembrare non conforme alla differenza tra SPF.

Ma la differenza va fatta sulle radiazioni non assorbite dalle creme. Infatti: con la SPF 15 le radiazioni UV che raggiungono la pelle senza protezione sono il 6.6% del totale, mentre con la SPF 30 sono il 3,3%. Quindi con la SPF 30 si viene colpiti dalla metà delle radiazioni da cui si viene colpiti con la SPF 15.

 

Filtro solare chimico o fisico

Nella crema solare la parte più importante è il filtro, lo schermo. Questo può essere chimico o fisico (forse meglio descritto come organico o inorganico) o anche sia chimico che fisico nella stessa crema. I filtri fisici attualmente approvati in Europa e negli USA sono due: allo zinco o al titanio. I filtri chimici approvati sono 9. Quindi una crema solare avrà uno o più di questi filtri, necessariamente.

È importante considerare che i filtri hanno efficacia differente rispetto a diverse lunghezze dell’onda solare, e quindi perché la crema copra tutte le lunghezze di onda delle radiazioni solari, deve avere necessariamente più filtri (protezione ad ampio spettro).

 

La migliore crema solare

Questa società produce creme solari, e quindi può giustamente essere considerata parziale nell’indicare quali caratteristiche debba avere la crema solare migliore. Riportiamo allora quanto affermato dal Dott. Brian Diffey, professore emerito di Photobiology in Dermatological Sciences, Institute of Cellular Medicine at the University of Newcastle, UK.

La miglior crema solare è una crema innanzitutto ad ampio spettro (quindi con più di un filtro, meglio se filtri chimici e fisici insieme). Infatti non è chiaro il ruolo delle onde di diversa lunghezza di luce solare rispetto ai danni causati dall’esposizione al sole, quindi la prudenza impone di proteggersi da tutte. I filtri fisici sono preferibili, ma integrati da filtro chimico, per una protezione a maggiore spettro. La compresenza comporta ovviamente che il filtro chimico, più rischioso, sia presente in minore concentrazione. Poi deve avere uno SPF di almeno 30, e comunque delle qualità di spalmabilità e piacevolezza che rendano possibile impiegarla correttamente. Infatti la crema rappresenta, come si è detto sopra, un vero e proprio schermo protettivo, il cui spessore è direttamente proporzionale all’efficacia. Se la crema è fastidiosa sulla pelle, o non si stende, o lascia troppo colore bianco, l’utente ne spalmerà meno, o cercherà di farla assorbire, diminuendo l’effetto protettivo.

Infine, l’ideale è che sia di un marchio conosciuto, stabilito, bene identificabile, con un “nome” commerciale da difendere.

 

Sono pericolosi i filtri chimici?

Un recente studio della FDA ha rilevato che alcuni filtri chimici delle creme solari, in particolare l’avobenzone, ossibenzone, ottocrilene, omosalato, ottisalato e ottinoxato sono sostanze “non sicure”, perché, in caso di creme usate massicciamente, vengono assorbiti dal sangue in misura superiore a 0,5 ng/mL , che è la soglia generica di penetrazione stabilita dalla FDA stessa perché queste sostanze vengano considerate “sicure”. Non è stato provato alcun effetto nocivo e le sostanze non sono state proibite, ma il fatto in sé richiede ulteriori studi per verificare l’effetto che possono avere sull’organismo. Deve essere notato però che questi studi prevedevano da parte dei soggetti un uso molto importante di crema solare, due confezioni standard di crema solare in quattro giorni. Ovviamente la penetrazione dell’interferente endocrino è proporzionale alla quantità usata, per cui il filtro chimico, usando la crema in modo normale, rappresenta un rischio molto più modesto.

 

Sono pericolosi i filtri fisici?

I filtri fisici hanno sollevato qualche perplessità perché sono costituiti di nanoparticelle, che pure quindi potrebbero, in astratto, interferire con il normale funzionamento dell’organismo. Allo stato tuttavia il rischio è considerato insignificante, e la FDA ha classificato tanto il biossido di titanio che l’ossido di zinco come sicuri ed efficaci. I filtri fisici sono quindi da considerarsi sicuri.

 

Sono pericolosi per la natura i filtri chimici?

È stata rilevata nei coralli delle barriere coralline la presenza di alcuni filtri chimici di creme solari, e questo ritrovamento ha indotto a bandire questi filtri in alcune zone con barriera corallina.

La miglior cosa che possiamo fare per la tutela della natura è quella di non usare creme solari quando ci si bagna presso la barriera corallina, ovviamente. Ci si può proteggere con la muta. Dove questo non sia possibile, sarà meglio impiegare una crema con filtro fisico. Come è evidente il problema non si pone per chi non si bagni nei pressi della barriera corallina.

 

Quindi in conclusione:

  • –  L’esposizione al sole ha effetti positivi irrinunciabili.
  • –  La crema solare va senz’altro impiegata, nel modo corretto, per evitare alcune
    conseguenze negative dell’esposizione al sole.
  • –  Un uso eccessivo e indiscriminato di crema solare potrebbe a sua volta comportare dei
    rischi (limitare troppo l’assunzione di vitamina D, conseguenze ignote della penetrazione dei filtri chimici nel sangue), seppure sicuramente minori di quelli causati dall’evitare l’esposizione al sole o dall’esposizione senza crema solare.
  • –  La migliore soluzione è scegliere una buona crema solare: protezione ampio spettro, con (anche) filtro fisico, che si possa spalmare e assorbire senza eccessiva difficoltà, e usarla con ragionevolezza, evitando comunque di esporsi troppo nelle ore più calde.

 

Le creme solari Envicon
Le creme solari Envicon da 20 e 50 SPF, con filtro fisico la prima e fisico e chimico la seconda, sono all’avanguardia nella tutela della salute e dell’ambiente, rispettando non solo le norme di sicurezza presenti ma anche quelle possibili e in fieri.  Sono CORAL REEF SAFE, non hanno nessuno dei succitati pericolosi filtri chimici e hanno la migliore possibile scelta dei filtri fisici e chimici, proteggono ad ampio spettro e sono facilmente spalmabili. Contengono diversi principi attivi antiossidanti e lenitivi che proteggono la pelle. Infine, grazie all’olio essenziale di eucalipto e geranio e l’estratto di cimicifuga creano un ambiente ostile all’avvicinamento di insetti e zanzare.

 

 

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